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Sneakers | Collezione Donna/Uomo

Sneakers Donna | Sneakers Uomo

Le sneakers, che oggi calziamo con disinvoltura per andare in palestra, al lavoro o perfino a una cena elegante, sono un simbolo dell’evoluzione sociale e culturale. Non sempre è stato così. Partiamo dal nome: "sneakers", derivato dall’inglese to sneak, che vuol dire muoversi furtivamente.

Un nome non casuale visto che le prime scarpe di questo tipo, con la loro suola in gomma, permettevano di camminare senza fare rumore. Era la fine del XIX secolo quando queste calzature chiamate "plimsoll" comparvero in Inghilterra per soddisfare la domanda di scarpe comode per lo sport e il tempo libero.

Poi arrivano gli americani che trasformano tutto in business. Siamo nel 1917 quando Converse lancia le All Star, una scarpa destinata al basket, che nel 1923 diventa la famosa Chuck Taylor All Star grazie al giocatore che ne promuove la diffusione. Sempre negli stessi anni Keds comincia a produrre scarpe in tela e gomma per la massa: semplici, economiche e resistenti. Qui nasce il binomio sneakers-sport e anche il loro ruolo come simbolo di accessibilità e praticità.

Negli anni ’20 e ’30 le sneakers si evolvono come calzature tecniche per atleti. Ad esempio, Adidas – fondata in Germania da Adolf Dassler – introduce le scarpe con tacchetti per il calcio e la prima scarpa da corsa con suola a spina di pesce.

E poi arriva il grande boom: gli anni '50, quando le sneakers escono dai campi sportivi per diventare un fenomeno culturale. James Dean le indossa in Gioventù bruciata ed è subito icona di ribellione giovanile. 

Negli anni ’70 e ’80, con l’ascesa della cultura hip-hop e l’esplosione del marketing sportivo, le sneakers diventano una vera e propria ossessione. Nike rivoluziona il settore con il lancio delle Air Jordan nel 1984, un prodotto che lega tecnologia e design a una star del calibro di Michael Jordan. Il risultato? Milioni di adolescenti – e non solo – pronti a fare follie per possederle. Nel frattempo marchi come Puma e Reebok cavalcano l’onda con design innovativi e collaborazioni con musicisti e artisti.

Oggi le sneakers sono status symbol, pezzi da collezione, le calzature più richieste. Le sneakers raccontano una storia di trasformazione sociale, di ribellione, di adattabilità.

Sono l'emblema di un’epoca in cui il confine tra sport, cultura e business è sempre più sottile e il nostro modo di camminare è diventato un modo per dire chi siamo.

La selezione di Sabot parte da Hogan, Premiata, Paul Smith, New Balance, D.A.T.E. e tanti altri marchi!

Parlando dei marchi italiani di sneakers, Hogan è sicuramente uno dei più riconosciuti. Fondato nel 1986 da Diego Della Valle, il marchio ha ottenuto successo grazie alla combinazione di eleganza e comfort delle sue scarpe.

Premiata, fondata nel 1885 a Conca dei Marini, è un marchio italiano di scarpe di alta qualità e design unico.

D.A.T.E., nato nel 2005, si concentra sulla produzione di sneakers di lusso realizzate con materiali pregiati. 

Philippe Model, fondato a Parigi nel 1981, è un marchio di lusso che propone sneakers eleganti e di alta qualità.

New Balance, a questa si riconduce l'iconico equilibrio tra stile e funzionalità per chi cerca comfort e versatilità.

Puraai è il nuovo minimalismo, dove la raffinatezza e artigianalità italiana si fondono in un design senza tempo.

Flower Mountain si ispira alla natura e manifattura giapponese si incontrano in sneakers uniche ed ecologiche.

Per Ash la sneaker è eleganza urbana e dettagli audaci caratterizzano le sneakers che trasudano coolness senza sforzo.

Collezione sneakers: il nostro caso studio!

Anche noi di Sabot abbiamo svolto una ricerca relativa al comportamento di acquisto nel settore calzaturiero negli anni post-Covid. Emerge che la sneaker sia la scarpa prevalentemente acquistata sul web: precisamente è il 70% dei rispondenti che ha scelto questa opzione (su un campione di circa 500 individui).

Durante la pandemia, i settori più colpiti sono stati quelli delle scarpe classiche con una diminuzione del 30% in quantità, mentre per le sneakers il decremento è più contenuto e di circa il 15%. 

Per questo motivo brand tradizionalmente eleganti hanno dovuto adeguarsi al mercato e creare più varianti di sneakers, a discapito delle calzature più classiche. Dopo le scarpe sportive, alcuni intervistati hanno dichiarato di acquistare décolleté, sandali e mocassini.