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Perché a Natale il Regalo giusto ha i lacci (o i manici)

Perché a Natale il Regalo giusto ha i lacci (o i manici)

C’è un momento in cui il Natale entra in casa senza bussare: la prima playlist di Mariah al supermercato. Da lì in poi è una lunga discesa libera tra lucine, cene, parenti che chiedono “quest’anno niente panettone con i canditi?” e la domanda a bruciapelo che spaventa e allieta al tempo stesso: cosa regalo?

Di solito, qui il cinema si divide in due generi:
1- Il Drammone: “Qualcosa di significativo” (poi finisce su una mensola a prendere polvere).
2- La Commedia all’italiana: “Un pensierino” (che nessuno ricorda, nemmeno chi l’ha comprato).

La verità? Il regalo perfetto esiste e cammina su due strade maestre: scarpe e borse. Per i casi disperati… c’è la gift card. Non una resa: una strategia d’autore.

Perché le scarpe sono un regalo di Natale perfetto?

Perché le scarpe, a differenza delle buone intenzioni di gennaio, durano. Sono un gesto concreto: chi le riceve, ci cammina dentro. C’è il contatto quotidiano, il passo che cambia l’umore, la sicurezza che sale di un tacco o di una suola.

E poi le scarpe dicono la verità:
- Paraboot: Danno del “lei” al tempo e il tempo ricambia.
- Crockett & Jones: Northampton, tradizione e riparabilità.
- UGG: caldo buono, non “effetto piumone”: quello furbo.
- Hogan: l’eleganza che fa pace con il quotidiano.
- Casadei: quando serve che la sera cominci alle caviglie.
- Sebago: il mocassino che non ha bisogno del sole per sentirsi al mare.
E tutto quello che potrete trovare nel nostro sito è molto di più...

Obiezione tipica n.1

“Ma la misura? E se sbaglio?”
Si sbaglia quando si compra a caso. Da Sabot, invece, si prova, si consiglia, si annota. E se proprio il regalo vuole cambiare colore, modello, vita… si cambia.

Perché una borsa potrebbe essere un regalo di Natale perfetto?

La borsa non la metti sul tavolo durante il cenone per “abbellire la sala”. La borsa accompagna, organizza, salva. È l’unico oggetto che tiene insieme telefono, chiavi, sogni, disastri e un rossetto che, quando serve, aggiusta il mondo.

Una tracolla pulita per chi vive in città, una tote capiente per chi ha agende, figli, idee e poca pazienza, una mini decisa per le sere in cui il superfluo pesa. Se hai dubbi, chiedi: qui la differenza la fanno le mani (che toccano pelle, cuciture, ferri) e gli occhi.

Obiezione tipica n.2

“Ma ha già una borsa.”
Certo. Come tutti abbiamo già una forchetta. Eppure ce ne serve più d’una: contesto, funzione, momento. Ogni borsa è una parentesi che apre la giornata. Regalare una parentesi nuova, meglio se bella, è un atto civile.

E quando non sai che pesci (o che numeri) prendere: Gift Card

La gift card non è un “non so che fare”. È “so esattamente che sceglierai meglio tu, ma dentro la cornice giusta”.
Cornice = Sabot. Che non vuol dire “tutto”, ma “il meglio che ci assomiglia”: marchi pensati, storie vere, qualità verificabile.
È il regalo democratico tra persone adulte, niente risentimenti, niente cambi forzati, solo desiderio posticipato (che è una forma elegante di desiderio).

Come funziona bene

Metti un tetto (anche piccolo) ma scrivi un biglietto: cosa immagini, perché hai pensato a lei/lui. "Vieni in negozio, prendiamoci un’ora insieme". La gift card diventa appuntamento.

Chi entra da Sabot porta un’idea e esce con una scelta. Non sempre quella immaginata, spesso quella giusta.

Regalare scarpe è regalare passi.
Regalare borse è regalare giornate ordinate.
Regalare una gift card è regalare libertà dentro un perimetro bello.

Scegli tu il formato, noi ci mettiamo il resto: ascolto, competenza, ironia quanto basta e un negozio che sembra una casa, ma con più pellami.

Natale arriva.

Fallo entrare dalla porta giusta: una busta Sabot, un nastro e dentro qualcosa che dura.

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